I CARBOIDRATI

A chi è consigliato il test cardiopolmonare (VO2 max)

Non è indicato solamente per atleti agonisti. Il test da sforzo cardio-polmonare è particolarmente consigliato alle persone di mezza età o per anziani al fine di capire qual è il loro limite fisico e per la valutazione dei limiti entro i quali possono esercitare lo sport.

Tante  persone  hanno la buona abitudine di allenarsi due o tre volte la settimana: per questi soggetti può essere utile eseguire il test da sforzo cardio-polmonare proprio per conoscere il livello critico della soglia aerobica in modo da poter decidere quale sia l’esercizio più adatto perchè la valutazione cardiopolmonare permette di individuare qual è lo stato attuale della condizione fisica.  Il test è indicato per persone dai 35-40 in su che eseguono qualunque tipo di sport.

Ovviamente gli atleti che si sottopongono a sforzi particolarmente intensi:  ciclisti, podisti, calciatori ecc., vanno sottoposti a periodici test da sforzo cardio-polmonare.  La stessa cosa è tuttavia auspicabile ed è estremamente utile anche per i dilettanti ed i cosiddetti amatori che si sottopongono a carichi di allenamento talvolta troppo impegnativi o addirittura sconsigliabili.

Il test cardiopolmonare

IL TEST DA SFORZO CARDIO-POLMONARE

Questo test è il completamento di un normale ECG da sforzo, cioè di un esame cardiologico di tipo funzionale, ma mentre l’ECG da sforzo valuta fondamentalmente due parametri e cioè il comportamento elettrocardiografico sotto sforzo ed il comportamento della pressione arteriosa sotto sforzo, il test cardio-polmonare valuta anche l’aspetto respiratorio e metabolico del paziente.

Il test cardio-polmonare consente di misurare la ventilazione, il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica durante lo sforzo fisico. I parametri misurati ci danno quadro complessivo dello stato fisiologico del paziente.

Quando vine richiesto il  TEST DA SFORZO CARDIO-POLMONARE?

Questo test viene principalmente utilizzato in due ordini di pazienti:

  • Pazienti cardiopatici
  • Atleti e sportivi

Indice di massa corporea

Il crescente numero di persone obese o sovrappeso è particolarmente allarmante, in Europa il problema è crescente.

Proviamo a capire in quale situazione ci troviamo calcolando il nostro Indice di Massa Corporea.

L’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) è una formula che mette in relazione il peso con l’altezza. E’ utile per definire se un soggetto ha un peso nella norma o se, al contrario, è troppo magro o troppo grasso.

L’indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri:

IMC = massa corporea (Kg) / statura (m2)

In base a questa formula, l’indice di massa corporea di una persona che pesa 75 chilogrammi ed è alta 1 metro e 80 centimetri sarà quindi uguale a:

75 / (1,80 * 1,80) = 75 / 3,24 = 23,1

L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di usare il BMI per stabilire se un soggetto ha un peso nella norma o se è fuori peso.

I valori indicano:
normalità se compresi fra 18,5 e 24,9;
magrezza patologica se minori di 18,5;
sovrappeso se i valori sono maggiori di 24,9.

ABOLITO l’obbligo di vidimare, alla propria ULSS, il CERTIFICATO rilasciato dal Medico dello Sport

Anche per la Regione Veneto è stato abolito l’obbligo di vidimare, alla propria ULSS, il CERTIFICATO rilasciato dal Medico dello Sport.

In particolare, l’atleta una volta ricevuto il certificato può avvalersi del medesimo, senza assolvere nessun’altra incombenza amministrativa. La presentazione del certificato è condizione sufficiente per partecipare all’attività sportiva agnistica e, pertanto, l’apposizione del timbro di convalida amministrativa (c.d. vidima) sul certificato da parte dell’Azienda ULSS non è più necessario.

 

I lipidi o grassi

Stiamo prendendo consapevolezza che il legame tra alimentazione, salute e forma fisica è importarte sia individualmente che socialmente. Un costante esercizio fisico migliora l’efficienza del corpo e agisce positivamente sull’attività mentale.

Per tutti, in particolar modo per chi fa sport, è quindi importante sapere che :

  • Una dieta ricca di alimenti che garantiscono un apporto di acidi grassi insaturi può certamente giovare alla salute. Se parliamo di un atleta, giovano alla prestazione sportiva. L’assunzione di grassi non deve superare il 25/30% del contenuto totale di energia nella dieta. 
  • I lipidi o grassi sono sostanze organiche. Servono da riserva energetica utilizzabile dal muscolo (forniscono tra il 30% e l’80% dell’energia totale per l’attività fisica, a seconda dell’intensità dell’attività),  sono costituenti strutturali delle membrane cellulari e favoriscono la sintesi e l’assorbimento delle vitamine A, E,K E D. Sono la seconda fonte energetica impiegata dal corpo umano durante un esercizio fisico. La prima fonte sono i carboidrati.
  • L’allenamento favorisce l’ossidazione dei lipidi. Questo fenomeno permette ai soggetti allenati  di risparmiare glicogeno (zucchero di riserva animale) e allontanare l’affaticamento.
  • Se tutti i grassi sono uguali per apporto energetico,  sul piano della qualità sono diversi. Possono essere saturi, monoinsaturi e polinsaturi e possono avere effetti positivi e negativi sulla salute
  • Gli acidi  grassi saturi, se in eccesso, possono provocare un aumento dei livelli ematici di colesterolo 
  • Gli acidi grassi insaturi (oli vegetali, noci, nocciole, olive e pesce) aiutano a ridurre il livello del colesterolo cattivo.
  • Gli acidi grassi di origine vegetale sono da preferire rispetto a quelli di origine animale perchè i lipidi di origine vegetale, fatta eccezione per alcuni tipi particolari come l’olio di cocco e di palma, sono ricchi di acidi grassi insaturi.